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GP Cina 2025 - resoconto ed analisi delle FP.

Foto di: Getty Images.
Foto di: Getty Images.

L'interessante unica sessione di prove libere del GP di Cina si conclude con la prima posizione di Norris, davanti a Leclerc e Piastri.


I tempi generalmente sono stati molto rapidi: già oltre due secondi più veloci rispetto alla pole position dello scorso anno ed a quasi 5 decimi dal record assoluto della pista, registrato nel 2018 da Vettel.


Le gomme utilizzate sono state le C3 e le C4 (rispettivamente gialle e rosse): inizialmente un lavoro di simulazione qualifica e (per alcuni) di passo gara con le medie, nel finale l'attacco al tempo con le soft.


L'attività in pista si è interrotta solo in un'occasione: ad una dozzina di minuti dalla bandiera a scacchi Doohan si è fermato tra curva 10 e curva 11, a causa di un problema alla sua monoposto.


La McLaren si conferma in testa: P1 per Norris, P3 per Piastri.

La scuderia ha iniziato la sessione con un 1-2; i tempi sono stati superati nelle battute successive da Mercedes, Ferrari e Verstappen. Nelle prime fasi della sessione le papaya, soprattutto con Norris, sono sembrate abbastanza nervose: tanti piccoli errori e numerose correzioni qua e là.

La situazione è cambiata una volta che il team ha provato il passo gara: i giri abbastanza veloci e costanti, soprattutto con l'australiano; a differenza degli altri top team non si è visto un netto degrado, se non con un tempo più lento del britannico all'ultimo passaggio effettuato. Il lavoro è stato fermato dopo i loro primi 4 giri dalla bandiera rossa; sarebbe stato molto interessante vedere l'entità del degrado a lungo andare, soprattutto in ottica di confronto con i diretti avversari.

Dopo l'interruzione la McLaren ha effettuato due tentativi di qualifica con ciascuno dei due piloti: nel primo P2 e P4 (il britannico a 58 millesimi dalla prima di Leclerc), nel secondo P1 e P3. Norris ha effettuato il giro più veloce, dando oltre 4 decimi e mezzo a tutti nonostante un tempo più alto nel primo settore, mentre Piastri ha ottenuto solo la terza posizione a causa di un lungo all'ultima curva: l'australiano ha perso molto, in quanto è andato sulla ghiaia con entrambi gli pneumatici di destra (6 decimi di ritardo rispetto al compagno).


La Mercedes (seguo l'ordine dell'attuale classifica costruttori) ha chiuso le FP con la quinta e la nona posizione, rispettivamente di Russell ed Antonelli.

La scuderia di Stoccarda ha disputato gran parte della sessione con il giro più veloce del britannico, un 32.3 migliore di ben 5 decimi rispetto all'allora P2 di Leclerc; il team ha iniziato subito con una mappatura di motore decisamente aggressiva, in quanto in questo tentativo George ha raggiunto i 340 km/h al termine del rettilineo più lungo.

Kimi si è concentrato più sul passo gara: ha effettuato uno stint di 9 giri, il più esteso tra i top team insieme a quello di Verstappen, che ha provato in contemporanea con lui.

Dai tempi è evidente un notevole degrado degli pneumatici: l'italiano parte da un 36.2 e, dopo essersi stabilizzato per qualche giro intorno al 37.0, sale vertiginosamente a 38.8 prima di rientrare ai box; il suo long run, tuttavia, era nettamente più veloce rispetto a quello di Max (analizzo il suo nel paragrafo della Red Bull).

Nel finale i piloti Mercedes hanno ottenuto tempi abbastanza alti con le soft: mentre le McLaren con il cambio di mescola hanno guadagnato quasi due secondi, Russell ha registrato un tempo più lento di 2 decimi rispetto al proprio 32.3 effettuato con le gialle; per Antonelli un leggero miglioramento, che gli è valso la P9 (32.8). Si conferma, dunque, la tendenza del team tedesco di andare meglio con pneumatici più duri.


La Red Bull ha chiuso in P16 con Verstappen ed in P18 con Lawson.

La scuderia austriaca ha cominciato con il sedicesimo tempo dell'olandese ed il diciannovesimo del neozelandese con le gialle; per quest'ultimo anche un'escursione in ghiaia in uscita da curva 2 nelle fasi iniziali della sessione.

Il campione del mondo in carica, come anticipato nel paragrafo Mercedes, ha effettuato uno stint di 9 giri con gli pneumatici utilizzati in precedenza; i tempi sono partiti da un 37.8 e, dopo un migliore di 37.3, sono crollati nel corso di due giri da 37 a 39, fino addirittura a due 39.7. Un passo nettamente più lento rispetto a quello di Antonelli (sebbene non si conoscano i carichi di benzina); esso conferma, però, l'importante degrado delle gomme in questo circuito.

La P16 finale di Verstappen è irrealistica, in quanto l'olandese non ha concluso il giro con le soft; il ritardo al termine del settore centrale era di 30 millesimi dall'allora P1 di Leclerc (poi battuta da Norris all'ultimo tentativo). Per Lawson una P18 finale, che conferma la difficoltà del ruolo di seconda guida in Red Bull.


La Williams riparte dalla P7 di Albon e dalla P15 di Sainz.

Il team ha dimostrato in questa sessione di saper mantenere le prestazioni al livello di quella australiana, in quanto dopo i tentativi con le medie i piloti erano in ottava e decima posizione. Durante la sessione il thailandese è stato costantemente davanti al compagno, sarà interessante vedere se lo spagnolo riuscirà a recuperare nel corso del weekend.


L'Aston Martin ha ottenuto un buon risultato, in quanto Alonso e Stroll hanno concluso la sessione rispettivamente in ottava e dodicesima posizione; il ritardo dell'asturiano dalla P1 di Norris è di 1.2 secondi, mentre quello del canadese è di 1.4: i distacchi sono molto maggiori rispetto allo scorso gran premio.


La Sauber ha chiuso le FP con la P6 di Hulkenberg e la P19 di Bortoleto.

La scuderia, dopo aver dato l'impressione di essere ritornata il fanalino di coda per tutto il corso della sessione, ha ottenuto nel finale un enigmatico sesto posto con il tedesco; il distacco dal primo è di ben un secondo, ma vi è un netto vantaggio su altre concorrenti (per esempio, di quasi 2 decimi rispetto alla Williams, di 2 decimi e mezzo rispetto all'Aston Martin, di oltre 4 decimi rispetto alla VCARB e sulla Haas, di 6 decimi rispetto all'Alpine).

Come spiegare questo risultato? Lo scopriremo tra pochissimo, nella Sprint Shootout!


La Ferrari ha ottenuto la P2 con Leclerc e la P4 con Hamilton.

Si è trattato di una sessione decisamente positiva per la Rossa, se pensiamo a com'era andata in Australia: la possibilità di tenere la macchina più bassa e le numerose curve lente hanno aiutato molto il team. Infatti, è proprio in queste ultime che la scuderia sembra avere il suo punto di forza: al termine del primo dei due tentativi con le soft, Leclerc aveva guadagnato oltre 1 decimo a Norris solo in esse.

I piloti hanno iniziato la sessione con il secondo ed il terzo tempo su gomme medie, lontano però oltre mezzo secondo dalla P1 di Russell; quanto a velocità di punta, il britannico in uno dei tentativi ha ottenuto 338 km/h: anche la Ferrari, dunque, era già su di motore.

È interessante il fatto che la Rossa non ha provato il passo gara: un 39.0 sembrava poter essere il tempo di attacco di Hamilton, ma non è stato poi proseguito.

Nel finale la scuderia aveva ottenuto la P1 e la P3 dopo il primo tentativo con le soft (Lewis a 92 millesimi da Charles), ma nel secondo tentativo i tempi sono stati nettamente più lenti di quelli delle McLaren: un ritardo di 454 millesimi per il monegasco e di 691 per il britannico.

Per Leclerc un testacoda in curva 1 circa a metà sessione, senza particolari conseguenze.


L'Alpine conclude le FP con la P14 di Gasly e la P20 di Doohan.

Il team francese è stato quello che ha ottenuto il tempo di qualifica peggiore (escludendo la Red Bull, visto che Verstappen non ha concluso il giro con le soft); il 33.1 di Gasly è distante 1.6 secondi da quello di Norris.

Doohan non ha fatto in tempo ad effettuare giri con le C4, in quanto ha riscontrato il problema alla monoposto quando ancora stava effettuando delle prove di passo gara.


La VCARB riparte dalla P10 di Tsunoda e dalla P17 di Hadjar; questo weekend il team di Faenza sembra essere più indietro rispetto allo scorso. Tuttavia, nonostante i distacchi rispettivamente di 1.4 e 1.8 secondi, il risultato ottenuto da speranze al team di poter lottare per i punti anche in Cina.


La Haas sembra essere finalmente ritornata in lotta, dopo il disastroso weekend australiano: P11 per Bearman, P13 per Ocon.

Tempi interessanti per la scuderia, che si allontana dall'ipotesi di tornare ad essere il fanalino di coda per tutta la stagione (come nel 2021): vedremo durante la Sprint Shootout il vero potenziale della VF-25.


Da segnalare numerosi errori da parte di tanti piloti: nessun incidente, ma tanti lunghi in curva 14 ed un paio di testacoda (come spiegato anche in precedenza).

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